Emergenza rifiuti: la capitale salvata dal Generale Agosto

L’emergenza rifiuti di Roma è stata saltata a pie’ pari. Ciò che ha consentito ai romani di evitare la perdita della faccia di fronte al mondo non è stato il tritovagliatore di Rocca Cencia, un impianto invocato come indispensabile dall’assessore Paola Muraro, tritovagliatore che non ha frullato nemmeno un grammo di spazzatura. Ciò che ha evitato scandalo ed emergenza è stato il “generale Agosto”, il fatto che i romani sono partiti per le vacanze. E’ quanto scrive Il Sole 24 Ore, secondo cui la produzione di spazzatura si è ridotta di un terzo e — come tutti gli anni in agosto — l’azienda di nettezza urbana Ama ha potuto liberarsi dei rifiuti accumulati, fare manutenzione e lucidare gli ottoni.
Ma che cosa manca per far diventare Roma una città “normale” come Vienna, Milano, Copenaghen, Parigi o Torino? Sostanzialmente Roma deve uscire dalla schiavitù dei poco utili Tmb (impianti di trattamento meccanico biologico, frullatori giganti che producono rifiuti selezionati di qualità modesta) e deve darsi un sistema di incenerimento nell’ordine delle 450mila-550mila tonnellate l’anno.

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